Obbligo Gestioni Associate: a 3 anni dal disposto della Corte Costituzionale, ancora “minacce” per i Comuni

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01/03/2022

Nono rinvio per le gestioni associate obbligatorie disposto dal Milleproroghe 2021 (D.L. 228/2021), dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2023. Si conferma quindi l’impossibilità di attuazione dell’art.14 del DL n.78/2010 (cosiddetto Decreto Calderoli) a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.33/2019 dopo il ricorso promosso da ASMEL. Come più volte evidenziato dall’Associazione la pretesa di costringere i Comuni italiani a gestire in forma associata alcune delle funzioni fondamentali è oltre che illogica e antieconomica, anche profondamente incostituzionale in quanto lesiva dell’autonomia locale e del principio di sussidiarietà. Proprio abbracciando queste considerazioni, la Corte Costituzionale non ha espresso dubbi circa l’eccessiva rigidità imposta ai Comuni dalle gestioni associate obbligatorie, evidenziando inoltre che «un ulteriore sintomo delle criticità della normativa risulta dall’estenuante numero dei rinvii dei termini originariamente previsti che, coprendo un arco temporale di quasi un decennio, dimostrano l’esistenza di situazioni oggettive che, in non pochi casi, rendono di fatto inapplicabile la norma». Una criticità che si è protratta ulteriormente, a tre anni dal disposto della Corte, e che si arricchisce di ulteriori appesantimenti burocratici per i Comuni con il disegno di legge delega elaborato da parte di un gruppo di studio per la modifica del TUEL nominato dal Ministro dell’Interno.

Non più obbligo, secondo la riforma, ma facoltà da parte dei Comuni di esercitare le funzioni fondamentali in via associata. La misura su cui si discute potrebbe prevedere la possibilità da parte dei Piccoli Comuni di motivare, attraverso un panel di indicatori, i costi dell'esercizio in forma autonoma rispetto a quelli in forma associata, l'adeguatezza dei servizi in relazione alla popolazione, le collocazioni geografiche non idonee allo svolgimento delle funzioni in forma associata. Non si sa, allo stato, se l’onere della prova sarà a carico dei Comuni che intendono restare autonomi o degli Enti sovraordinati (Province? Regioni? Ministero dell’Interno?). Tutti elementi che andranno a oberare i Comuni di adempimenti e che sminuiscono la loro capacità di autodeterminare l’opportunità di associarsi.  ASMEL, come ha già fatto in passato, continuerà a vigilare affinché il principio di sussidiarietà e l’autonomia dei Comuni siano sempre garantiti: è questa l’unica via possibile per la modernizzazione e l’efficienza della Pubblica Amministrazione locale.

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