La recente sentenza Tar n. 5716/2023 conferma che agli appalti finanzianti dal Pnrr/Pnc si applicano le norme speciali e quelle del vecchio codice.

Pure senza richiamare la circolare MIT del 13 luglio, la sentenza fa discendere direttamente dall’articolo 225, comma 8, l’obbligo del Rup di applicare, nella sua attività istruttoria per gli appalti PNRR/Pnc, le disposizioni del vecchio codice anche se formalmente abrogate. La sentenza, pertanto, conferma quanto già evidenziato con il recente parere del Mit n. 2153/2023 (di cui si è già detto nella precedente newsletter).

Oggettivamente, permangono alcuni dubbi anche su altri aspetti, ad esempio in tema di obbligo BIM come recentemente rilevato al supporto giuridico dello stesso Ministero. Se per il PNRR si applica il pregresso codice, necessariamente sussistono due regimi di applicazione progressiva del BIM, differenziando la tipologia di opere di cui trattasi: 

per le opere PNRR si continuano ad applicare le disposizioni recate all'interno del vecchio codice e dei regolamenti attuativi, con la relativa disciplina di applicazione graduale del BIM (dal 2022 alle opere di nuova costruzione ed interventi sulle costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione, di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all'art. 35 del D.Lgs. n. 50/2016);

con riferimento alle opere NON PNRR, si applica il nuovo codice con il “nuovo termine unico e generale” del 1° gennaio 2025.

In ogni caso, la Centrale di committenza ASMEL Consortile rappresenta la soluzione efficace svolgendo tutte le gare anche in BIM per conto dei Comuni interessati. La centrale, certificata dagli standard ISO 9001 e 37001 e premiata a Maastricht dalla Commissione europea, è tra i soggetti qualificati per tutte le gare e risulta sul portale dati aperti ANAC  anche la più grande Centrale di committenza dei Comuni italiani collocandosi sul podio al terzo posto per numero di gare espletate, dietro solo a Invitalia e CNR.