Riforma TUEL/2: autonomia dei Comuni di nuovo sotto attacco

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03/11/2021

Lo schema di legge delega che si propone di riformare il Testo Unico degli Enti Locali ha tra gli obiettivi dichiarati un’operazione di aggiornamento, armonizzazione e coordinamento testuale della disciplina legislativa in materia di enti locali. L’iniziativa legislativa si svolge attraverso due fondamentali direttrici di intervento: 1) una delega legislativa (Capo I) per procedere all'aggiornamento della disciplina, adeguandola alle innovazioni nel frattempo intervenute, anche (e soprattutto) per effetto della riforma del Titolo V della Costituzione e degli interventi ad opera della Corte costituzionale; 2) un complesso (Capo II) di norme immediatamente precettive che incidono direttamente sul corpus del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e della legge 7 aprile 2014, n. 56), allo scopo di adeguarlo all’evoluzione normativa e giurisprudenziale. La prima grande novità che emerge è il cambio dell'acronimo... non più semplicemente TUEL, ma il più cacofonico TUOEL. Nel rispetto delle pronunce costituzionali, anche frutto delle azioni promosse da ASMEL, si segnala l'art.8 dello schema normativo, rubricato "Disposizioni in materia di esercizio associato delle funzioni, di responsabilità e di durata del mandato dei sindaci e di costituzione degli uffici di supporto", laddove il comma 1, lettera b), innova la disciplina in materia di esercizio associato delle funzioni fondamentali dei comuni con l’inserimento di un nuovo articolo 33-bis. La disposizione di delega supera il principio dell’obbligatorietà della gestione associata delle funzioni fondamentali, dichiarata incostituzionale, rendendole facoltative, ma di fatto esautora l'autonomia comunale, laddove si vincolano le scelte degli Enti ad ambiti decisionali territoriali non rispondenti alle esigenze specifiche di ciascun Comune. Più che una soluzione sembra un modo per eludere le pronunce della Corte Costituzionale, ma sul fronte della propria autonomia i Comuni, con il supporto dell'Associazione ASMEL, non sono disposti ad arretrare di un millimetro.

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