In arrivo entro venerdì le linee Guida sui requisiti in termini di personale e piattaforme per qualificare stazioni appaltanti e centrali di committenza.
La pubblicazione del testo “definitivo” delle linee guida fa seguito alla pubblicazione delle prime linee guida il 30 marzo scorso e alla consultazione pubblica e conterrà i punteggi per ciascun requisito di qualificazione. Per ottenere questi punti le amministrazioni dovranno avere dipendenti specializzati nelle proprie strutture (assegnabili fino a 20 punti), sistemi di formazione e aggiornamento del personale (fino a 20 punti), un consistente numero di gare svolte (fino a 40 punti), rispetto degli obblighi di comunicazione (5 punti) e delle procedure di monitoraggio (5 punti), utilizzo di piattaforme telematiche (fino a 10 punti).
Oltre ai requisiti a punti restano i prerequisiti dell’iscrizione all’Anagrafe delle stazioni appaltanti (Ausa), della disponibilità di una struttura stabile e di piattaforme telematiche. Scompare rispetto alla precedente versione l’obbligo di avere personalità giuridica, mentre saranno qualificate con riserva le stazioni uniche appaltanti di città metropolitane e province.
Il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, nel corso di una tavola rotonda annunciando l’imminente pubblicazione ha chiesto “uno sforzo di serietà da parte dei Comuni: devono mettersi insieme, creare massa critica per sviluppare migliori capacità di fare acquisti, per diventare compratori di maggior peso e consistenza”. “La riforma – ha aggiunto – non va frenata, va spinto piuttosto sull’investimento nella formazione. Anac ha proposto che il 5% della spesa dell’appalto sia destinata a formare chi gestisce l’appalto perché sia all’altezza della controparte, sapendo fare l’interesse del bene comune. Se la Pubblica Amministrazione è debole, il privato stabilisce le regole. Ha la meglio nella contrattazione. Ecco perché serve avere stazioni appaltanti forti, aggregate, con le competenze necessarie, in grado di gestire la gara tutta in digitale”.