Arriva la Delega-Appalti: rafforzata la committenza ausiliaria

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13/07/2021

Il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta di legge delega di riordino del codice appalti: è il provvedimento numero 3 del cronoprogramma attuativo del Pnrr dopo il Dl semplificazioni/governance e il Dl reclutamento. La grande novità è che la proposta dei decreti legislativi spetterà non solo al ministro delle Infrastrutture, che è il titolare della materia, ma anche al Presidente del Consiglio e al Consiglio di Stato, riesumando il regio decreto 1054/1924, testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato, che all'articolo 14, punto 2°, dispone che il Consiglio di Stato «formula quei progetti di legge ed i regolamenti che gli vengono commessi dal Governo». Tra i punti chiave il rispetto del divieto di gold plating, la riduzione delle stazioni appaltanti, la digitalizzazione e informatizzazione dell'iter dell'appalto, la semplificazione delle procedure, la diffusione del ricorso a «procedure flessibili» come il dialogo competitivo, il rilancio del partenariato pubblico-privato, estensione e rafforzamento delle soluzioni extragiudiziali in caso di contenzioso e razionalizzazione del Consiglio dei lavori pubblici.
Una revisione "profonda" come annunciato ministro delle Infrastrutture Giovannini che si struttura in 19 voci che descrivono sommariamente il campo di intervento, gli obiettivi da raggiungere e, in alcuni casi, anche la strada per raggiungerli. Quanto al nodo della qualificazione delle Stazioni Appaltanti si prospetta «l'accorpamento e la riorganizzazione delle stesse e introduzione di forti incentivi all'utilizzo delle centrali di committenza e delle stazioni appaltanti ausiliarie per l'espletamento delle gare pubbliche, e potenziamento della qualificazione e della specializzazione del personale operante nelle stazioni appaltanti». Sul sottosoglia l’idea è quella di conciliare la semplificazione delle procedure e il rispetto dei principi di trasparenza e di concorrenzialità. Obiettivi da perseguirsi in via generale grazie alla «piena digitalizzazione e informatizzazione delle procedure», con il «superamento dell'Albo nazionale dei componenti delle commissioni giudicatrici» ma rafforzando la «specializzazione professionale dei commissari all'interno di ciascuna amministrazione», nonché con una «riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti». Si prevede infine una «significativa semplificazione delle procedure relative alla fase di approvazione dei progetti in materia di opere pubbliche», coinvolgendo quindi anche le procedure di verifica e validazione dei progetti. Maggiore chiarezza è annunciata sui criteri e sulle procedure di aggiudicazione riducendo gli «automatismi nella valutazione delle offerte, anche in relazione alla verifica delle offerte anomale» e con la tipizzazione dei casi in cui le stazioni appaltanti potranno fare ricorso al massimo ribasso. Quanto ai tempi la scadenza fissata è quella dei sei mesi, entro i quali il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi sulla disciplina dei contratti pubblici.

Qui comunicato MIMS

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