Gettoni “truffa”: per i consiglieri comunali non basta la firma

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17/09/2021

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 32768, ha confermato la condanna per truffa ai danni di un ente pubblico da parte dei Consiglieri comunali che si limitavano alla firma in Commissione senza partecipare poi alla seduta. In questo modo gli stessi percepivano il gettone di presenza senza adempiere il loro compito istituzionale. Per i giudici di legittimità è infatti dare una valenza politica «ad un'attività, quale la sottoscrizione di un foglio presenze ad una seduta alla quale, invece, non si intende presenziare, se tale condotta non viene nemmeno pubblicizzata, né risulta in alcuna sede specificato il solo astrattamente ipotizzato valore politico della stessa». Quello che invece si coglie è il valore penale della condotta, che non rientra nel reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, ma nella truffa, per l'induzione in errore dell'ente erogatore.

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