Insorgono i sindaci: mozione approvata all’unanimità: nel corso della recente Assemblea di ASMEL Consortile sono state discusse le recenti Sentenze che hanno dato seguito all’ennesima ondata di denigrazione verso la Società.
Malgrado la pandemia, quest’anno si sono espresse sulla Centrale ben 5 pronunce di TAR e Consiglio di Stato (CdS): TAR Lazio n. 6457, CdS n. 3173, TAR Campania 3982, CdS 6787e CdS 6976.
Le prime tre favorevoli alla Società, le due successive negative, ma relative a Giudizi per i quali essa non si è nemmeno costituita e, viziate da errori in fatto, ad avviso dei legali, cui è stato dato incarico di predisporre ricorso per revocatoria, ai sensi dell’art. 106 del codice del processo amministrativo.
Quale che sia l’esito, nessuna delle due Sentenze inficia la continuità dell’azione della Società.
ASMEL Consortile, continua perciò ad erogare i servizi di committenza ausiliaria e ad applicare regolarmente il relativo corrispettivo in capo agli aggiudicatari, perché nessuna delle due Sentenze ha messo in discussione il corrispettivo per i servizi ausiliari. E nemmeno il buon diritto della Società ad erogarli, peraltro, espressamente prescritto dall’art. 39 comma 2 del Codice Appalti. Anzi, visto che l’espressione “Centrale di committenza” crea tanti problemi interpretativi, richiamando quelli innescati dalla delibera ANAC 32/2015, ASMEL Consortile ha deciso di tagliare la testa al toto.
In attesa della ormai prossima definizione della vicenda, a maggio prossimo con l’Udienza conclusiva avanti al Consiglio di Stato, si definirà Società di servizi di committenza ausiliaria. D’altra parte in questa veste ha sempre operato finora in oltre 5.200 gare espletate senza soluzione di continuità e senza mai alcun intoppo, nemmeno sul piano giudiziario.
Anche la classica eccezione che conferma la regola, la cd Sentenza Lizzanello, è stata puntualmente annullata dal CdS, con la citata Sentenza 3173, che ha espressamente statuito che il corrispettivo non può inficiare la regolarità delle gare.
Tuttavia è ripresa una ben orchestrata campagna denigratoria, alla quale ASMEL Consortile ha dichiarato di voler rispondere, anche con querela per diffamazione, ove ne ricorrano gli estremi.
In Assemblea si è registrata ampia condivisione sulla necessità di mettere in evidenza i ragguardevoli risultati conseguiti e la legittimità dell’azione della Società, nell’integrale rispetto delle norme e delle pronunce della Magistratura.
Al riguardo, è stata approvata, all’unanimità, una MOZIONE, corredata da una CRONISTORIA RAGIONATA della vicenda. La società ha chiesto agli associati di volerla approvare, con delibera di giunta – esattamente come avvenuto all’indomani della delibera ANAC 32/2015 - per conferirle ancora maggiore incisività, anche attraverso l’inoltro ai parlamentari di riferimento delle diverse realtà territoriali.