Affidamento diretto: il principio di rotazione è quanto mai necessario

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03/11/2021

Con delibera 666/2021 del 28 settembre, l'ANAC è intervenuta nuovamente sul principio di rotazione degli appalti, ribadendo quando già ampiamente espresso nelle Linee Guida n. 4 e recepite da un costante orientamento giurisprudenziale: nel caso di affidamenti di importo inferiore a 40 mila euro  le stazioni appaltanti possono procedere mediante affidamento diretto, anche senza previa consultazione di due o più operatori economici, ma la stazione appaltante non è dotata di una integrale libertà di movimento, essendo comunque tenuta al rispetto dei principi specifici dettati, proprio con riferimento ai contratti sotto soglia, dall'art. 36, comma 1, del Codice, tra cui il principio di rotazione. L’occasione di ritornare sul tema è stata data da una serie di abusi emersi nel Comune di Formello, appartenente alla città metropolitana di Roma Capitale. Nel caso in esame la gestione dell'Amministrazione comunale di lavori riguardanti manutenzione del verde pubblico e servizi cimiteriali è stata caratterizzata «da approssimazioni e/o irregolarità, in violazione delle procedure per l'affidamento degli appalti», con una «non corretta computazione dell'importo a base d'asta dell'appalto con connesso frazionamento degli affidamenti». Attraverso questi escamotage è emersa una chiusura del sistema in chiara elusione dei principi concorrenziali. In particolare, laddove la scelta dell’operatore avvenga in maniera diretta, in via discrezionale e senza alcun confronto concorrenziale, le disposizioni riguardanti il principio di rotazione (volto ad escludere l’operatore “uscente”) devono essere considerate quanto mai pertinenti. La spinta alla semplificazione, infatti, non può comportare una chiusura dell’accessibilità agli appalti pubblici da parte dei diversi operatori di mercato a cui deve essere riconosciuta piena concorrenzialità e competitività. A maggior ragione la rotazione diventa un elemento imprescindibile quando si fa ricorso all’affidamento diretto, assumendo il RUP il pieno ed esclusivo controllo della legittimità della scelta, sempre tuttavia nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento.

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