Comuni ASMEL, sempre un passo avanti Perché "fare rete" migliora l'efficienza e la trasparenza

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17/12/2021

È di poche settimane la decisione del Consiglio comunale di Pescara di deliberare l’adesione ad ASMEL, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali. Qual è il motivo? Tra le spinte principali ad entrare a far parte dell’associazione di Comuni che raggruppa oltre il 40% degli Enti locali italiani è la gestione condivisa delle migliori pratiche in materia di anticorruzione, una community che si autoalimenta proprio del know-how maturato nelle amministrazioni locali e che, grazie alla condivisione dei modelli e al supporto di autorevole expertice offre l’opportunità di semplificare la gestione di un settore così delicato per la PA. Ma di certo il ventaglio delle opportunità che vengono offerte ai Comuni secondo la logica dell’associazionismo “di servizio” non si fermano a questo, anzi. Il “fare rete” con una lungimirante governance che vede i Comuni sempre protagonisti ha portato negli anni a mettere in fila una serie di primati. Leggere le esigenze degli Enti e trovare soluzioni operative anche prima dell’entrata in vigore degli obblighi normativi “impositivi” dei processi di innovazione. È il caso della digitalizzazione delle gare di appalto, obbligatoria dall’ottobre del 2018 ma già introdotta su larga scala da ASMEL sin dal 2013 anche per i piccoli e medi Comuni che rappresentano storicamente il cuore della platea associativa. L’introduzione della progettazione in BIM ha raccolto le sollecitazioni europee avviando nei Comuni, grazie al supporto della struttura consortile, una nuova modalità di governance degli appalti pubblici, dalla programmazione all’esecuzione, forti del partenariato con il Politecnico di Milano. E proprio il “caso ASMEL” è stato oggetto di studio presso la stessa istituzione accademica laddove si è riconosciuta la lungimiranza della proposta di ricorso al Copy-Out delle Direttive Appalti del 2014 in luogo del farraginoso e sempre più controverso e corretto Codice dei contratti pubblici. Quello che oggi incontra il favore di tanti paladini della semplificazione europea era stato, in maniera del tutto isolata, già promosso in fase di audizione al Senato nel 2015 dalla stessa ASMEL. E ancora, il Premio EIPA 2019 per la miglior esperienza innovativa promossa dagli Enti Locali in ambito europeo; i progetti di formazione continua attraverso webinar gratuiti settimanali sulle principali novità legislative, grazie ad esperti pronti a rispondere ai quesiti pratici dei funzionari pubblici impegnati in frontiera a trovare la quadra di una incessante bulimia normativa. Esperienze che sono maturate ben prima che la DAD e lo smart-working diventassero un’esigenza emergenziale e soprattutto ben prima che il Governo impegnasse decine di milioni di risorse pubbliche per finanziare una PNRR Academy. In una fase storica in cui l’ANCI promuove la soppressione e l’accorpamento dei Comuni di minore dimensione, ASMEL ha mostrato, numeri alla mano, come proprio nei piccoli e medi Comuni si potessero sviluppare esperienze virtuose e altamente competitive. È questa la spinta spontanea che ha portato, ad oggi, oltre 3500 Comuni in Italia ad associarsi e a fare rete. Una risposta di modernizzazione che parte dal basso e si sviluppa attorno al pieno rispetto del principio di sussidiarietà. Un’esperienza che si candida ad essere un modello di efficienza anche per la concreta attuazione del Next Generation EU e la spesa virtuosa dei fondi del PNRR che coinvolgono le realtà locali.  

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