I sindaci saranno chiamati a giocare un ruolo determinante nell'utilizzo delle risorse del PNRR. Infatti, saranno chiamati a gestire circa 40 miliardi di euro sui 191 che sono stati attribuita dall’UE. Ma i Comuni sono pronti a questa sfida? A tale interrogativo ha cercato di dare una risposta la ricerca realizzata dall' Ufficio Studi della CGIA per conto di ASMEL. In particolare, è emerso che i Comuni, pur essendo gli Enti più vicini ai cittadini, non hanno in organico un numero di dirigenti ed impiegati sufficiente per affrontare la sfida del PNRR. Proprio sul tema della capacità di spesa dei Comuni il Segretario generale ASMEL, Francesco Pinto, ha affermato: "Per i Comuni, in particolar modo quelli medio piccoli, si apre una delicata fase in cui le scelte di oggi avranno un impatto positivo per il domani solo se le risorse saranno correttamente investite. Le risorse arriveranno solo a condizione che siano rispettati numerosi traguardi e obiettivi, in tutto ve ne sono 527. Diventa quindi prioritario che le Amministrazioni comunali siano lasciate lavorare e si creino le migliori condizioni per portare a termine i propri compiti, riducendo gli adempimenti burocratici. Il PNRR costituisce un’opportunità strategica di semplificazione e di efficienza ed è perciò necessario investire sulla sussidiarietà e non sul centralismo. Ciò significa - come emerge dall' esperienza di ASMEL - puntare sulla professionalizzazione delle risorse interne, creare delle strutture di supporto, semplificare gli adempimenti attraverso la digitalizzazione delle procedure e investire nella capacità del territorio di individuare e perseguire le soluzioni ottimali. Di qui anche l’importanza di rispettare l’autonomia comunale nello scegliere le soluzioni operative più adatte al raggiungimento dei risultati attesi, senza calare dall' alto soluzioni precostituite che rischiano di disperdere le risorse o di concentrarle nelle mani di pochi decisori.
Qui l’articolo de Il Secolo XIX
Qui l’articolo de La Repubblica