PNRR E I CENTRI DI COMPETENZA PER GLI APPALTI: ASMEL CONSORTILE È GIÀ PRONTA E CONFERMA L’1%

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05/10/2021

Nel dibattito in atto sulla riforma degli appalti pubblici, continua a prevalere l’approccio centralista basato sulla prospettiva di una drastica riduzione dei centri di spesa comunali. Già il Codice attuale prevede che i Comuni non capoluogo, privi di qualificazione, debbano rivolgersi a Centrali di committenza, oppure ai 35 Soggetti aggregatori (Consip, Centrali regionali più 14 Centrali selezionate ogni triennio).  Per ora è tutto sulla carta, in attesa del DM con i criteri di qualificazione delle stazioni appaltanti e di vedere i Soggetti aggregatori battere un colpo, per ora hanno solo battuto cassa!

Ma, con il PNRR che incombe, occorre procedere a tappe forzate e a Roma premono per una effettiva e drastica riduzione dei Comuni legittimati agli appalti. Visto il flop dei Soggetti aggregatori, ecco spuntare i Centri di competenza molto in voga in questa fase.Anche se nella versione dirigistica sono ideati per “riformare” gli appalti a scapito dell’autonomia comunale come è stato per l’associazionismo coatto, la Centralizzazione Unica della Committenza, le SUA e i Soggetti Aggregatori.

ASMEL Consortile ha sempre respinto questa impostazione, sostenendo la validità del modello sussidiario. Grazie al quale ha dimostrato, in 7 anni di attività, che anche il Comune più piccolo o meno attrezzato, può mantenere la piena titolarità e il pieno controllo dell’appalto, grazie ai tanti strumenti di supporto da essa resi disponibili on line. C’è chi ne utilizza tanti, chi pochi, chi nessuno. Ma tutti i Soci sanno che essi sono disponibili alla bisogna. Mai nessun Comune ha patito intoppi o ritardi. Tanto che la Centrale pubblica le gare in media entro 5 giorni dalla determina a contrarre. Non a caso si è vista, unica tra le centrali di committenza, premiare a Maastricht con l’EIPA BEST PRATICE CERTIFICATE, attribuito agli Enti pubblici distintisi nella digitalizzazione e l’innovazione della PA. E non è un caso che oltre 1.600 Comuni italiani hanno preferito, il modello sussidiario di ASMEL proprio perché è nello sviluppo autentico delle competenze che si radica quel processo di innovazione che ha coinvolto dal basso una platea così più ampia di Enti locali.

Quanto ai Centri di competenza, ben vengano se basati sul modello sussidiario. Tutti sanno che, prima della committenza, sono necessarie le fasi di programmazione, ricerca fondi e progettazione e che dopo occorre puntare alla fase di gestione e controllo.

Da tempo, ASMEL Consortile ha ampliato il ventaglio dei servizi di assistenza, formazione e consulenza ai propri Soci. Dal supporto nella ricerca fondi, alla progettazione in BIM, alle fasi post aggiudicazione. Configurandosi non più come semplice centrale di committenza, ma come un vero e proprio Centro di competenza.

Il CdA, in seduta congiunta con la Giunta per il controllo analogo, ha deliberato perciò la conformazione della Società in una vera e propria STRUTTURA STABILE DI SUPPORTO AL RUP in ambito amministrativo, tecnico e legale, ai sensi dell'art. 31, co. 9 del D.lgs. n. 50/2016.

Confermando il principio sussidiario, in base al quale il Socio è libero di affidare o meno ad ASMEL Consortile i servizi e per la stessa gara utilizzarli in tutto o in parte. In pratica, nessuna esclusiva. Il Socio, in ogni gara, con servizi affidati alla Società, può contemporaneamente svolgerne alcuni al proprio interno e altri affidarli a professionisti locali. 

A tal fine è stato stabilito di utilizzare i parametri del DM 17/06/2016 (Decreto Parametri-bis) per valorizzare i servizi utilizzati, superando ogni perplessità sull’attuale formula forfettaria (1%). Percentuale che resta comunque confermata come valore massimo per quantificare il corrispettivo per le attività di supporto al RUP, anche quando le tariffe del richiamato Decreto dovessero comportare importi maggiori. 

Trattandosi poi di tariffe ministeriali, diviene legittimo anche il ribaltamento del corrispettivo in capo all’aggiudicatario, non essendovi alcuna norma che lo escluda come confermato dal Parere commissionato ad ADVANT NMTC, primario studio legale di rilievo internazionale, che assiste la nostra Società da sempre, avendone utilizzato i servizi fin dall’atto costitutivo.   

Queste nuove modalità operative potranno rafforzare l’azione dei Soci che sapranno farsi interpreti del mutevole quadro normativo e delle grandi opportunità che attendono i Comuni anche con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

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